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Cosa fare se il tuo cane ha una zecca?

By :Simone Pace 0 Commenta
Cosa fare se il tuo cane ha una zecca?

La parola allo specialista. In collaborazione con Clinica Veterinaria C.M.V Varese.

 

Zecche nel cane: un problema frequente

Le belle giornate invogliano a stare all’aria aperta e a fare passeggiate nella natura. Negli ambienti naturali, soprattutto quelli freschi e umidi, come boschi e bordi di sentieri, prati e campi incolti, aggrappate alle estremità degli steli d’erba e dei ramoscelli, possono nascondersi le zecche.

 

Cicciottella e con zampette corte, la zecca ha una forma e aspetto inconfondibile. È molto pericolosa, soprattutto perché può essere portatrice di malattie potenzialmente mortali per il cane, ma anche per l’uomo. Ecco perché è così importante prevenirne l’infestazione.

Vediamo di cosa si tratta, come riconoscerle e come difendersi in modo efficace.

 

Cos’è la zecca

La zecca è un parassita, un grosso acaro che si nutre di sangue.

Particolarmente resistente anche alle basse temperature è, oramai, presente e più o meno vitale tutto l’anno, anche se è soprattutto la primavera e l’estate il periodo in cui è più facile trovarle addosso al cane.

Pensa che, negli ultimi anni, sono state ritrovate anche ad altitudini importanti (fino ai 1200 m) proprio per i cambiamenti climatici che vedono le basse temperature sempre meno insistenti sulle nostre regioni.

Per la loro riproduzione bastano 15°-20°C nel terreno e possono resistere alle bassissime temperature, interrate per anni.

 

Come riconoscerla

L’acaro è particolarmente riconoscibile e, se ingrossato dal pasto di sangue, può raggiungere anche 1 cm di dimensione. Diversamente ha dimensioni di 1-3 mm.

Sono solo le femmine a poter diventare più grandi, in quanto solo loro possono deporre le uova e necessitano di grandi quantità di sangue per produrle.

Di forma rotondeggiante può avere colori e consistenza diversa a seconda della specie.

 

Ciclo vitale delle zecche: dove depongono le uova?

La zecca femmina adulta, dopo l’accoppiamento e il lauto pasto di sangue sul cane, scende dall’ospite e depone le uova a terra.

Qui le uova diventano larve e necessitano di effettuare la loro mutazione in ninfe e poi adulte (unico stadio in grado di riprodursi) su differenti ospiti a seconda della specie.

Ne esistono più di 900 e si distinguono non soltanto a seconda della loro predilezione per uno o più ospiti ma anche a seconda della loro capacità di differenziarsi su una singola specie di ospite.

Per questo motivo esistono zecche definite:

  • monofasiche
  • difasiche
  • trifasiche

a seconda che abbiano bisogno di uno o più ospiti per poter diventare adulte.

 

Sull’ospite salgono, si nutrono e poi scendono per passare allo stadio successivo.

Per effettuare queste mutazioni possono impiegare da circa 7 settimane fino a 3 anni potendo anche compiere migrazioni importanti, soprattutto se rimangono attaccate ad animali che percorrono diversi chilometri (come cervidi o le volpi).

Anche i topi sono fonte di importante infestazione. È per questo motivo che molte zecche si possono ritrovare anche sui marciapiedi delle nostre città.

 

Ciclo biologico delle zecche

Le zecche adulte vivono in media 1 o 2 anni e possono infestare facilmente anche le nostre case, soprattutto in inverno, quando il riscaldamento le accoglie meglio rispetto al freddo invernale degli ambienti esterni.

Nel terreno, quando le temperature si abbassano, sono in grado di interrarsi e rimanere vive in letargo per anni senza nutrirsi. Campi infestati da zecche possono rimanere tali per molti anni se le temperature non vanno sotto lo 0.

Escono dal loro letargo già quando le temperature esterne sono intorno ai 5°C, cercando di salire sul primo animale che passa.

Nelle nostre case si rifugiano nelle cucce del cane, nelle fessure dei muri, negli zoccolini dei pavimenti ecc.

 

Perché sono pericolose per cani e uomo?

Le zecche salgono sul cane per nutrirsi attraverso un metodo piuttosto ingegnoso:

prima feriscono con le zampe anteriori a guisa di forbice la cute, immettendo una sostanza anestetica dalla saliva e, quindi senza provocare dolore poi si ancorano alla pelle attraverso una sostanza cementante sempre prodotta dalla saliva (che impiega dalle 10 alle 15 ore per bloccare il rostro alla cute) per potersi nutrire senza interferenze per anche una settimana, la saliva produce una sostanza anticoagulante che non consente al coagulo di formarsi.

Anche l’assunzione del sangue è particolare.

Le zecche, infatti, non succhiano il sangue ma assorbono la parte corpuscolata (le cellule) e rigurgitano la parte liquida reimmettendola in circolo.

Ed è proprio attraverso questo meccanismo che infettano il loro ospite, iniettando batteri o virus che portano (eventualmente) al loro interno.

Il rigurgito però non avviene prima delle 48 ore dall’insediamento del parassita.

Quando ci sono più zecche su uno stesso soggetto, queste hanno la tendenza a raggrupparsi in grappoli. Questo comportamento è ancor più pericoloso se si pensa che, in questo modo, una sola zecca infetta può infettare le altre presenti anche se l’ospite è sano.

 

La pericolosità quindi deriva da un’azione:

  • traumatica sulla cute
  • anemizzante (soprattutto in massicce infestazioni)
  • allergizzante (in soggetti sensibili si può arrivare allo shock anafilattico)
  • vettoriale (le zecche possono essere portatrici di malattie gravi come la Piroplasmosi, la Malattia di Lyme e la Erlichiosi)
  • neurotossica (iniettano, dopo vari giorni dalla salita sull’ospite, una sostanza neurotossica in grado di provocare la paralisi e portare a morte per insufficienza respiratoria del soggetto infestato).

In caso di infestazione massiccia i soggetti possono andare incontro a stati di grave anemia e, soprattutto se le infestazioni sono presenti da molto tempo, andare incontro a debilitazione grave.

 

Malattie provocate dalle zecche

Le malattie più comuni sono sicuramente:

  1. Erlichiosi
  2. Piroplasmosi
  3. Malattia di Lyme
  4. Paralisi da zecche
  5. Encefalite da zecca.
  6. Paralisi da zecca nel cane

Mentre le prime sono malattie provocate da batteri che possono essere presenti o meno nella zecca, l’ultima è provocata da una tossina che è sempre all’interno della saliva e che viene sprigionata dopo diversi giorni dall’infissione nella cute. Il cane può presentare sintomi quali:

  1. letargia
  2. debolezza muscolare
  3. abbattimento
  4. paralisi
  5. disturbi della coordinazione
  6. fino alla morte, in particolare se la zecca è posta molto vicino alla testa.

In questa situazione l’unico rimedio è intervenire asportando l’acaro rimuovendo, quindi, la fonte della immissione di sostanza tossica.

 

Dove si trovano le zecche sul corpo dei cani?

Le parti del corpo dove è più frequente trovare le zecche sono:

  1. orecchie
  2. tra le zampe
  3. nella zona delle ascelle
  4. sulla testa e collo
  5. zona perineale.

È sempre bene controllare tutto il cane comunque, in particolare dopo una passeggiata o se si frequentano i boschi, luoghi che sono maggiormente infestati.

Se il cane vive in giardino, ricordarsi che i topi o i gatti randagi sono comunque portatori e che se si sono trovate zecche è possibile che sia da effettuare una disinfestazione anche ambientale.

 

Che luoghi possono infestare?

Le zone di maggior passaggio delle zecche sono quelle dove c’è passaggio di molti animali, selvatici e non:

  • zone boschive
  • campi e pascoli
  • ma anche i marciapiedi delle strade (nelle fessure).

Le zecche si attaccano al pelo del cane salendo sui fili d’erba o piccoli arbusti, rimanendovi attaccate con le zampe ricoperte da una sorta di gancetti.

Attenzione perché possono anche attaccarsi ai vestiti e, in particolare, a tessuti di lana e particolarmente pelosi (come calzettoni o tessuti simili).

Se si frequentano i boschi anche l’uomo può essere “attaccato” ed è quindi molto importante coprirsi con scarpe e vestiti idonei oltre a indossare copricapi che non lascino scoperte zone  in cui le zecche potrebbero attaccarsi.

Le stesse potrebbero poi restare vitali sui tessuti per diversi giorni, quindi è fondamentale controllarli e/o disinfettarli (basterà un lavaggio a secco per 5 minuti oppure l’asciugatrice in quanto il lavaggio a 40° non le uccide).

 

Come togliere la zecca dal cane?

Se il tuo cane è stato punto da una zecca e l’hai trovata ancora attaccata alla pelle, è importante cercare di rimuoverla nel minor tempo possibile.

Abbiamo, infatti, visto che il tempo è determinante nella sua capacità di infettare l’ospite.

Ed è lo stesso motivo per cui è bene controllare quotidianamente il cane.

Per rimuovere la zecca bisogna:

  • afferrarla con una pinzetta prendendola nel punto più vicino alla pelle possibile
  • utilizzare un fazzolettino per ricoprire la parte al fine di non contaminare o contaminarsi se si rompesse
  • ruotare la pinzetta al fine di staccarla delicatamente, senza rompere l’acaro
  • tolta la zecca è utile porla in un barattolo con chiusura ermetica contenente dell’alcool, morirà.
  • disinfettare la parte con acqua ossigenata
  • tenere monitorato il cane per le prossime due o tre settimane (il periodo di incubazione in caso di trasmissione di malattia)
  • avvertire il veterinario.

Togliere la zecca dal cane con olio: MAI FARLO

In caso si trovi una zecca è essenziale

  1. evitare l’uso l’olio per togliere la zecca dal cane
  2. sconsigliato utilizzare liquidi infiammabili sul cane
  3. non schiacciare la zecca a terra, si potrebbero liberare le uova che sono vitali

L’uso di qualunque olio o liquido sulla zecca potrebbe infastidirla e portarla a rigurgitare con il rischio di infettare il cane.

 

Se rimane la testa dentro alla pelle?

In caso sia rimasta infissa la testa (ci si accorge perché la zecca non l’ha attaccata al corpo) non c’è da entrare nel panico, non succede nulla di grave.

Una piccola reazione infiammatoria farà espellere la testa da sola.

Ciò che sarà utile fare è mettere una pomata antibiotica sulla parte in modo da prevenire eventuali infezioni dopo aver disinfettato la parte.

Un lieve gonfiore può essere normale dopo la puntura ed è una reazione infiammatoria dovuta agli effetti più sopra elencati.

 

Antiparassitari contro le zecche

Come al solito, a fronte di un problema grave ma prevedibile, è certamente utile valutare la corretta profilassi antiparassitaria volta alla riduzione delle possibilità di incontrare le zecche.

Esistono diverse formulazioni che differiscono in base al principio attivo e modo d’azione.

  • Spot on – tendenzialmente non fanno salire la zecca (effetto repellente) e se sale, dopo aver morso, muore sul cane
  • Collare – tendenzialmente non fanno salire la zecca (effetto repellente) e se sale, dopo aver morso, muore sul cane
  • Pastiglia – consente la salita e la zecca muore solo dopo aver morso il cane.

In tutti i casi, se si trova una zecca morta sul cane e si sta utilizzando una profilassi antiparassitaria è normale e significa che il farmaco sta facendo effetto.

La scelta dell’antiparassitario giusto è da valutare sempre insieme al tuo medico veterinario, in quanto non tutti i soggetti reagiscono in modo uguale ai principi attivi.

Inoltre, non tutte le formulazioni sono indicate per tutti i cani.

Ad esempio, in caso di convivenza con i gatti, farmaci a base di permetrine non sono indicati come spot-on o collari in quanto potrebbero intossicare il micio.

Allo stesso modo, se convivono più cani e hanno tendenza a giocare e mordersi molto il collo, potrebbero rompere i collari e ingerirli in parte.

Inoltre, è da valutare sempre la tolleranza soggettiva ai farmaci e alla puntura del parassita.

Esistono, infatti, cani che possono sviluppare una maggior sensibilità al morso e quindi non possono utilizzare le pastiglie che non fermano la loro salita.

 

Quando utilizzare l’antiparassitario?

Purtroppo, si pensa di ridurre o azzerare i trattamenti antiparassitari nei mesi invernali, soprattutto negli animali che hanno ridotto o nullo accesso all’esterno.

Tuttavia succede spesso di trovare nostri pazienti anche esclusivamente indoor che hanno infestazioni da parassiti cutanei come pulci e zecche anche in pieno inverno, quando non fanno la profilassi antiparassitaria.

Le linee guida internazionali raccomandano dei trattamenti antiparassitari continuativi durante l’anno (mensili) e un controllo del mantello settimanale.

Le nostre case con il riscaldamento acceso diventano luogo ideale di proliferazione di pulci e zecche qualora gli animali non vengano correttamente trattati, quindi… antiparassitari anche d’inverno? Assolutamente sì!!

 

Per sapere in che zone d’Italia sono presenti le diverse specie di zecche consulta la mappa del Ministero della Salute.

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Categorie : News ElsaBeauty

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