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Microchip nel cane per una vacanza serena

By :Simone Pace 0 Commenta
Microchip nel cane per una vacanza serena

L’importanza del microchip: la parola allo Specialista. In collaborazione con la Clinica Veterinaria C.M.V Varese.

Microchip nel cane: cos’è?

Pianificare le vacanze con Fido è sempre un’emozione: scegliere le località più interessati da vivere ed esplorare, pianificare il viaggio, le tappe e le cose da vedere in compagnia dei nostri pelosi amici…non bisogna dimenticarsi però della loro sicurezza. In queste occasioni, l’ambiente con tutti i suoi odori nuovi e sconosciuti, può confondere Fido che, sull’onda dell’entusiasmo, può rischiare di allontanarsi per esplorare e smarrirsi. Per questo è importante che il cane abbia il microchip.

Quando si parla di microchip si fa riferimento ad un trasponder, che si presenta sotto forma di una capsula di vetro biocompatibile.

La tecnologia utilizzata per tale dispositivo è denominata “Radio Frequency Identification” e funziona come una radio antenna pronta a ricevere il segnale del lettore.

Il microchip contiene un numero di identificazione univoco, che può essere rilevato dal lettore specifico.

Dopo averlo applicato, il Medico Veterinario registra nell’anagrafe degli animali d’affezione:

  • numero del microchip
  • dati segnaletici dell’animale
  • dati relativi al proprietario.

Da questo momento l’animale è correttamente iscritto all’anagrafe.

Se si è in possesso del codice del microchip è possibile conoscere l’anagrafe regionale d’appartenenza dell’animale, grazie alla Banca dati dell’Anagrafe Animali d’Affezione, messa a disposizione dal ministero della Salute che è possibile raggiungere da questo link.

I Medici Veterinari accreditati possono inoltre connettersi al sito dell’anagrafe regionale e conoscere i dati del proprietario dell’animale.

Il microchip è stato introdotto come sostituto del tatuaggio, quest’ultimo utilizzato inizialmente per l’anagrafe regionale dei cani, istituita nel lontano 1991.

A cosa serve il microchip?

Il microchip serve a garantire la veloce restituzione degli animali smarriti ai legittimi proprietari.

Oltre a ciò permette di conoscere la distribuzione e il numero della popolazione canina.

 

Il Microchip dei cani è obbligatorio?

L’applicazione del microchip con concomitante iscrizione all’anagrafe canina è un obbligo di legge, oltre a essere molto utile per il proprietario.

Grazie alla presenza del microchip, una persona che incrocia sulla propria strada un cane smarrito, potrà rivolgersi al veterinario per avere le informazioni relative al proprietario, favorendo il ricongiungimento.

La presenza di un microchip testimonia l’appartenenza alla famiglia d’origine in caso di contenzioso, soprattutto in casi (purtroppo frequenti) di furto di cani.

Infine la sua applicazione è un deterrente contro i casi di abbandono volontario, che si verificano soprattutto nel periodo estivo.

L’identificazione del cane tramite microchip risulta inoltre indispensabile quando l’animale deve essere vaccinato e quando deve essere emessa una ricetta veterinaria elettronica.

 

Il Microchip nei gatti è obbligatorio?

Dal 1 gennaio 2020 è obbligatoria la microchippatura per i gatti di cui i cittadini della Lombardia entreranno in possesso da tale data.

Ciò significa che l’applicazione del Microchip risulta obbligatoria per tutti i gatti nati, comprati o adottati a partire dal 1 Gennaio 2020 in Lombardia

L’obbligo non è retroattivo, per cui chi è già in possesso di un gatto non microchippato, può decidere o meno di applicare il Microchip per libera scelta.

Obbligatorio o meno, l’uso del microchip nei gatti è altamente consigliato, soprattutto per i soggetti che hanno accesso all’esterno o che potrebbero scappare da finestre e balconi.

 

Quando bisogna metterlo?

Affinché il veterinario posso applicare un microchip, è necessario che il paziente non sia già stato microchippato e che non abbia tatuaggi ASL visibili.

Il proprietario o il detentore, compreso il commerciante e l’allevatore, deve provvedere all’iscrizione del proprio cane o gatto in anagrafe entro trenta giorni dalla nascita o entro quindici giorni dal momento in cui ne entra in possesso e comunque prima della sua cessione a qualunque titolo.

In caso contrario si potrebbe rischiare di incorrere in multe comminate dall’ASL, giustificate dal ritardo con il quale ci si è preoccupati di far svolgere l’operazione.

 

Bisogna comunicare eventuali variazioni?

È obbligatorio comunicare entro quindici giorni al dipartimento di prevenzione veterinario dell’ATS o a un Medico Veterinario accreditato o al proprio comune di residenza, i seguenti eventi, che determinano variazioni dei dati presenti in anagrafe:

  • variazione di proprietà
  • cambio di residenza
  • decesso dell’animale

Entro sette giorni è obbligatorio, inoltre, comunicare la scomparsa per furto o smarrimento di cani e gatti.

 

Dove e come si mette il microchip?

Il microchip viene applicato dal Medico Veterinario per via sottocutanea sul lato sinistro del collo, in modo rapido, innocuo e indolore, con una semplice puntura effettuata attraverso speciali dispositivi monouso.

Nonostante diversi padroni si dimostrino piuttosto apprensivi, temendo che il microchip possa essere dannoso per la salute del cane e del gatto, in realtà si tratta di un dispositivo inerte. Non emette, infatti, alcuna tipologia di onde, risultando assolutamente innocuo.

Per vacanze in sicurezza, ricordatevi quindi di mettere il microchip al vostro animale, se ancora non l’avete fatto.

 

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Categorie : News ElsaBeauty

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