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Il mio gatto si lecca troppo…

Il mio gatto si lecca troppo…

La parola allo specialista.

Dottoressa Sabrina Giussani, Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale.

 

Il gatto “si pulisce” il mantello

La madre lecca i gattini per rassicurarli, tranquillizzarli, coccolarli e permettere l’evacuazione delle deiezioni.

Con la crescita, il gatto inizia a toelettarsi da sé (self-grooming): questo comportamento occupa dal 30 al 50%

della giornata del piccolo felino. Spesso l’animale si toeletta poco prima di addormentarsi, al risveglio, dopo

mangiato o durante “un bagno di sole”. La maggior parte dei gatti inizia il self-grooming dalla parte anteriore

del corpo: il gatto lecca (soprattutto quando il pelo è raso) e, a volte, mordicchia, “tirando” leggermente il

mantello (quando il pelo è lungo); in modo ordinato e progressivo, il comportamento si estende a tutto il corpo.

In alcune occasioni l’animale si gratta con gli arti posteriori. Il mutual grooming, invece, è attuato dal gatto a

carico dei membri del gruppo (altri gatti, esseri umani, cani) con cui ha instaurato una relazione “preferenziale”

e ha lo scopo di fortificare le interazioni sociali.

 

Quando il gatto “esagera”

Le situazioni di stress protratto possono indurre alcuni gatti a leccarsi, masticare il proprio mantello o strapparlo

con i denti. Le lesioni che ne conseguono sono zone con poco pelo o senza pelo (dovute alla riduzione

simmetrica della lunghezza e, a volte, del numero dei peli) in assenza di lesioni. L’alopecia, a volte non

perfettamente simmetrica, interessa prevalentemente la regione ventrale dell’addome, del torace e i fianchi;

meno frequentemente sono colpiti gli arti anteriori e posteriori, il dorso e la coda.

Le difficoltà emozionali che conseguono allo stress possono essere alla base anche della dermatite idiopatica

felina, chiamata anche dermatite ulcerosa. In questo caso, il gatto si gratta fino a provocare ulcere che

cicatrizzano con difficoltà e si infettano rapidamente; le lesioni sono localizzate di solito sul collo o tra le

scapole.

In alcuni gatti può essere presente fin dalla giovane età e persistere anche in seguito il comportamento di

suzione/ leccamento a carico di alcune parti del corpo di un membro del gruppo sociale (un altro gatto, un

essere umano o un cane). Il gatto mima l’assunzione del latte materno: succhia il mantello (o i capelli) e la

cute (soprattutto i lobi delle orecchie del proprietario) e “impasta” con le zampe. L’atteggiamento può verificarsi

più volte al giorno e provocare escoriazioni e/o piaghe. L’origine del comportamento può essere legata

all’assenza della madre, all’adozione precoce o alle ridotte cure materne.

Il comportamento di leccare il mantello, masticare il pelo e strapparlo, grattarsi o succhiare parti del corpo di

un membro della famiglia sono “strategie” che il piccolo felino attua per “calmarsi” e “trovare conforto”.

 

Come curarlo?

Per comprendere se le lesioni osservate sono sintomo di un disturbo comportamentale è necessario realizzare

una visita presso un Medico Veterinario Esperto in Comportamento. La raccolta dell’anamnesi e l’osservazione

del comportamento del gatto permettono di focalizzare l’attenzione sulle cause di stress che inducono nel

piccolo felino uno stato ansioso. Il percorso riabilitativo comporta la somministrazione di una terapia a base di

feromoni, integratori alimentari, floriterapia e così via. Il percorso riabilitativo realizzato dal Medico Veterinario

Esperto consente al gatto e ai membri della famiglia di acquisire le competenze necessarie a gestire le difficoltà

in modo diverso.

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Categorie : News ElsaBeauty

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